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5 min di lettura

Chimica

27 Aprile 2021


Svariati processi nelle produzioni chimiche richiedono rilevatori di gas. Una delle applicazioni più comuni riguarda l'ingresso, per pulizia o manutenzione, in serbatoi. Comunemente in questa situazione vengono monitorati il livello delle concentrazioni di Ossigeno, vapori di gas infiammabili (monitorati per l'utilizzo sovente di solventi utilizzati per la pulizia dei serbatoi) e gas tossici in riferimento alla produzione dell'azienda in oggetto, per esempio una azienda che produce Cloro dovrà dotarsi di un rilevatore per presenza di Cloro.

Impianti chimici possono produrre prodotti finiti oppure prodotti che verranno utilizzati in processi produttivi da altre aziende.


Gas presenti

Ammoniaca (NH3): Presente per normale produzione o per sottoprodotto di altre lavorazioni, è molto diffusa in impianti chimici.
Anidride Solforosa (SO2): Quasi sempre sottoprodotto di alter sostanze è ricorrente e molto tossica

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Cloro (C1): Usato principalmente come componente di vari prodotti, è ottenuto anche come prodotto oggetto dell'attività.

Ossigeno (O2): Pericoloso per eccesso, nel caso sia ivi prodotto, è più frequente si trovi in mancanza soprattutto in occasione di pulizia di serbatoi, vasche precedentemente utilizzati per
prodotti diversi.
Infiammabili: In genere solventi per la pulizia dei componenti d'impianto.

Idrogeno solforato (H2S): È impiegato nell'industria chimica per la produzione di solfuri e di composti organici solforati: è pure usato come solvente.
Gas tossici in genere: Dipendentemente dal tipo di produzione dell'impianto preso in esame.

Rischio atteso

NH3: incolore, di odore irritante e pungente, infiammabile, tossico. L'ammoniaca ha azione irritante sulle mucose della congiuntiva, delle narici e della faringe a funzione ustionante. L'ammoniaca ha inoltre effetto ustionante.
SO2: in dosi eccessive può diventare tossica. Può attaccare il bulbo olfattorio e provocare acuti dolori localizzati nei seni nasali. Si discioglie nel vino e la sua ingestione, se presente in forti quantità, dà luogo a vari disturbi, tra cui l'emicrania.
C1: il cloro irrita il sistema respiratorio, soprattutto in bambini e anziani. Allo stato gassoso irrita le mucose, e allo stato liquido provoca ustioni cutanee. L'odore di cloro viene avvertito a concentrazioni di 3.5 ppm
O2: sia l'eccesso che la mancanza di ossigeno generano malesseri anche importanti, fino alla morte.
Infiammabili: a concentrazioni rispetto al volume anche inferiori al LEL, esplode con minime fonti d'innesco con conseguenze spesso gravi per persone e cose.
H2S: gas incolore, è contraddistinto dal caratteristico odore di uova marce. Un'esposizione a bassi livelli produce irritazione agli occhi ed alla gola, tosse, accelerazione del respiro e formazione di fluido nelle vie respiratorie. Ad alte concentrazioni uccide il nervo olfattivo rendendo impossibile la
percezione del suo sgradevole odore e può causare incoscienza nell'arco di pochi minuti.
Gas tossici in genere: dipendentemente dalla loro natura, possono generare svariati malesseri fino anche alla morte anche per esposizioni limitate e per concentrazioni di pochi ppm. 

 

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