Da quando il gas è entrato definitivamente nelle nostre case (primi decenni del Novecento) ha portato benessere e comodità, ma anche rischi per la salute. Scoppi e incendi provocati dalle perdite di gas sono tutt'altro che eventi sporadici: gli incidenti domestici causati dal Metano o dal GPL in bombole nel quadriennio 2019-2022 sono stati quasi mille (per la precisione 983, cioè oltre due al giorno), con 121 decessi e 1507 feriti. La fuga di gas, insomma, è un'emergenza domestica grave che può mettere a rischio la vita delle persone e causare danni materiali anche considerevoli.
Contro questo pericolo è fondamentale la prevenzione, adottando semplici misure quotidiane e installando segnalatori e allarmi. Ma è altrettanto importante saper riconoscere la fuga di gas quando si verifica per poter intervenire tempestivamente e in modo appropriato.
Fughe di gas: le cause
Le cause più comuni delle fughe di gas in ambiente domestico hanno a che fare con l'usura, la corrosione, la vecchiaia o l'installazione errata degli impianti.
Apparecchi come fornelli, caldaie, scaldabagni invecchiando perdono efficienza e affidabilità e diventano maggiormente soggetti a guasti e difetti. Anche quando non sono difettosi, la semplice usura può compromettere i sistemi di sicurezza di cui sono dotati quelli più moderni.
Il problema delle perdite di gas in casa riguarda anche tubazioni, giunti e raccordi. I tubi flessibili in gomma con il tempo perdono elasticità e quindi possono deteriorarsi, provocando crepe o fori. I tubi metallici possono invece corrodersi o rompersi a causa di un urto o di una vibrazione.
Ma è sufficiente anche una semplice guarnizione usurata o un raccordo allentato per causare una fuga di gas.
E poi c'è l'errore umano, come lasciare inavvertitamente aperte le manopole dei fornelli; ignorare eventuali segnali di avvertimento (come l'odore); provocare urti o danni, ad esempio, durante una ristrutturazione.
Come riconoscere le fughe di gas e cosa fare
Sia il Metano che il GPL (i comuni gas domestici utilizzati per cucinare e riscaldare la casa) sono inodori. Per questo motivo, prima della distribuzione vengono aggiunti degli odori artificiali affinché le persone siano in grado di accorgersi della presenza di gas nell'ambiente.
Sono odori sgradevoli e pungenti, comunemente assimilati a quello di uova marce o di cavolo. Avvertire questi odori è il primo segnale di allarme e non andrebbe mai sottovalutato, specialmente se sono accompagnati da un sibilo (o altro rumore simile) e da una fiamma instabile e giallastra sul piano cottura.
Anche forte mal di testa, nausea e vomito possono essere legati alla presenza nell'ambiente di gas (o più spesso di monossido di carbonio).
Senti odore di gas? Agisci immediatamente
Nel caso di una perdita, la tempestività è essenziale. Ma è anche importante compiere le azioni giuste ed evitare quelle che possono ulteriormente compromettere la situazione.
Cosa fare
- effettuare una chiamata di emergenza
- chiudere il rubinetto principale del gas
- spegnere elettrodomestici e apparecchi eventualmente accesi
- aerare l'ambiente socchiudendo porte e finestre
- evacuare l'area.
Se la fuga di gas appare lieve e potrebbe dipendere dal malfunzionamento di un apparecchio o dall'usura di un tubo, una volta messe in atto le azioni elencate qui sopra, puoi provare ad individuare il punto di fuoriuscita. Puoi farlo controllando il contatore una volta chiuso il rubinetto principale del gas: se viene rilevato un consumo, vuol dire che la perdita avviene a valle del contatore e a monte del rubinetto; se, invece, non c'è consumo quasi certamente la perdita è a valle del rubinetto.
Per trovarla si può usare una miscela di acqua e sapone: con una spugna la si applica nel punto o nei punti "sospetti"; se c'è perdita di gas si formeranno delle bolle. Avuta certezza del danno, potrai chiamare l'idraulico che effettuerà la riparazione.
Ma se possiamo darti un consiglio, con il gas il fai-da-te è sempre sconsigliabile: se scopri che c'è una perdita di gas in cucina o nel locale caldaia o hai anche solo il sospetto, rivolgiti subito ad un professionista abilitato, che con i giusti strumenti e la giusta esperienza saprà rimettere le cose a posto senza inutili rischi.
Cosa non fare
- perdere tempo e non chiamare subito i soccorsi;
- accendere luci e fiamme (nemmeno un fiammifero o un accendino) e azionare apparecchi elettrici (compresi i computer e i cellulari) per non provocare scintille;
- fumare;
- aprire porte e finestre con violenza causando improvvise correnti d'aria (potrebbero aumentare la dispersione di gas con maggiori rischi di esplosione);
- usare l'ascensore (può provocare scintille).
Chi chiamare
Se l'odore è molto forte significa che la perdita è consistente, magari perché c'è una rottura nella tubazione principale della rete di distribuzione. In questo caso i primi da contattare sono i Vigili del Fuoco al 115 che hanno le competenze tecniche e le attrezzature per intervenire con cognizione di causa.
I gas, infatti, non sono tutti uguali e non hanno lo stesso comportamento. Per esempio, il GPL essendo più pesante dell'aria tende a ristagnare in basso, infilandosi nelle fessure e nei piani interrati come le cantine. Viceversa, il Metano, più leggero, tende a salire verso l'alto.
Ecco perché è essenziale che chi interviene sappia bene cosa fare e abbia la strumentazione per mettere in sicurezza gli edifici e i loro abitanti in base al tipo di gas, alla struttura dell'immobile, al contesto urbano eccetera.
Se la fuga di gas dipende da un guasto al contatore sarà necessario rivolgersi al gestore della rete, cioè la società che ti manda le bollette.
Come prevenire le fughe di gas
Prevenire è meglio che curare non è solo un modo di dire, ma una buona pratica, che nel caso del gas può salvare vite umane.
La prima regola fondamentale è fare una manutenzione periodica regolare. Nel caso delle caldaie per il riscaldamento la legge obbliga ad eseguire il controllo dei fumi che, però, è finalizzato soprattutto alla riduzione dell'inquinamento e delle emissioni di gas serra. Accanto a questo controllo, andrebbe eseguita sempre una manutenzione generale che preveda, ad esempio, la pulizia del bruciatore, la verifica della tenuta dell’impianto, il controllo della ventilazione nel locale.
Ogni caldaia è dotata (o dovrebbe esserlo) di un libretto sul quale è indicato l'intervallo di tempo tra un controllo e l'altro. In ogni caso, il tecnico al momento dell'installazione o del controllo stabilirà la frequenza delle manutenzioni periodiche, che in genere sono annuali o biennali (dipende dal tipo di gas e/o dalla potenza dell'impianto).
Non dovresti trascurare di far ispezionare da professionisti qualificati anche gli altri apparecchi come ad esempio il piano cottura, il forno (se è a gas) e i relativi raccordi e tubazioni.
Le manutenzioni periodiche hanno anche il vantaggio di farti risparmiare sui costi della bolletta, perché mantenere efficienti gli apparecchi significa diminuire i consumi.
La sostituzione di caldaia o piano cottura si rende necessaria quando sono troppo vecchi per essere riparati o non sono più certificati o a norma.
I rilevatori
Finora abbiamo parlato di quello che puoi fare tu per riconoscere e prevenire una fuga di gas. Ma sappiamo bene che questo può non essere sufficiente a causa di distrazione, assenza da casa o semplici dimenticanze. Ecco perché la tecnologia ci dà una grossa mano, aiutandoci con controlli automatici 24 ore su 24 e 365 giorni l'anno.
È il caso dei rilevatori di gas, dispositivi elettronici oggi molto sofisticati, studiati per controllare la presenza nell'ambiente sia del Metano che del GPL e dare l'allarme se si superano determinati valori. Se installati in ambiente domestico aumentano la sicurezza e riducono i rischi dovuti alle perdite di gas.
Grazie ad un sensore interno, questi apparecchi monitorano costantemente la qualità dell'aria. In caso di superamento della soglia (nel nostro caso una concentrazione di gas pari al 10% del limite inferiore di esplosività) fanno scattare un allarme ottico e acustico. In alcuni modelli, il sensore è estraibile: significa che, alla scadenza, non è necessario sostituire tutto l'apparecchio, ma solo il sensore.
Nella maggior parte dei casi sono dispositivi facili da installare, ma affinché siano efficaci occorre rispettare precise prescrizioni normative. Per il Metano, il rilevatore va posizionato su una parete a non meno di 30 centimetri dal soffitto; per il GPL, invece, deve stare in basso ma non a meno di 30 centimetri dal pavimento; entrambi vanno installati ad una distanza tra uno e 4 metri dalla sorgente (caldaia o fornello).
Anche nel caso dell’installazione però, ti sconsigliamo il fai-da-te, perché solo un professionista abilitato è in grado di fare tutte le valutazioni che servono per stabilire il giusto posizionamento e, soprattutto, di rilasciare il certificato di conformità.
Ciò è tanto più necessario quando si tratta di alloggi destinati agli affitti brevi, ai bed and breakfast e alla ricezione turistica. Da gennaio 2024, infatti, per queste tipologie di immobili è stato introdotto l'obbligo di installare dispositivi di controllo come rilevatori di gas, rilevatori di monossido ed estintori. Il certificato di conformità rilasciato da un professionista abilitato è il documento che ti mette al riparo da multe e noie legali.
E, naturalmente, scegli sempre dispositivi omologati, a norma e in regola con le normative italiane ed europee.
Geca propone un'ampia gamma di dispositivi, prodotti e collaudati in Italia. Sono il frutto di oltre 30 anni di esperienza nel settore della sicurezza domestica, garantiti per quanto riguarda affidabilità, precisione e alta qualità dei componenti.
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