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Qual'è il deterioramento dei sensori per infiammabili a sostanze avvelenanti o inibenti?

Se un gas infiammabile, quale il metano, brucia sulla superficie di un pellistore, la reazione genera acqua e anidride carbonica.Questi, si disperdono dal sensore e non causano problemi di alcun genere e molti gas infiammabili generano lo stesso tipo di comportamento quando bruciano.Ad ogni modo, questo non è il comportamento di tutti i gas infiammabili.Alcuni gas producono sostanze di natura solida che si depositano sull'elemento sensibile e ne provocano una progressiva copertura, mentre altri producono sostanze chimiche molto corrosive che danneggiano irreparabilmente il sensore.Il permanente danneggiamento che accade in questo modo è chiamato "avvelenamento".Altri gas causano un danneggiamento del sensore che può però essere ripristinato esponendolo ad aria pulita: questo fenomeno è chiamato "inibizione".Molti dei casi più comuni di avvelenamento ricorrente in industria sono generati dai siliconi.Quando il silicone brucia, forma dei silici, il quale avvelenamento provoca una forte deriva di zero ed una forte riduzione di sensibilità.Le sostanze più comuni di avvelenamento e/o di inibizione dei sensori a pellistore, sono:

  • Siliconi
  • Solforati
  • Alogeni
  • Clorati
  • Cloruri
  • Fluoruri
  • Idrocarburi insaturi (contenenti C=C doppio o triplo legame)

Questi ultimi, hanno l'effetto di polimerizzare sul sensore, bloccando il funzionamento.Facciamo presente con l'occasione che a deteriorare i sensori non sono necessarie particolari concentrazioni: questi si avvelenano anche in presenza di pochi ppm (parti per milione).La concentrazione presente determina solamente la velocità di danneggiamento: quanto maggiore sarà la concentrazione di sostanze avvelenanti, tanto più veloce sarà il definitivo deterioramento dell'elemento sensibile.Visto che tale deterioramento avviene per aggressione chimica o per altre ragioni sempre derivanti dal processo di combustione, si preferisce usare, nella maggior parte dei casi dei sensori che rivelano gas infiammabili per via ottica, con sensori infrarosso.Anche questi hanno dei limiti, ma se i gas da rilevare rientrano nel loro campo di lavoro e le condizioni ambientali sono compatibili, è l'unica soluzione da adottare.

 

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