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5 min di lettura

Qualità dell’aria indoor: come influisce la scarsa ventilazione degli ambienti

19 Aprile 2021


Aerare gli ambienti chiusi con una certa frequenza è indispensabile per garantire un corretto ricircolo dell’aria, facendo uscire quella viziata ed entrare quella pulita, e garantirne la qualità. Purtroppo, però, non sempre è possibile, soprattutto se i membri della famiglia sono fuori casa tutto il giorno.

Inoltre, sempre più persone, per aumentare il risparmio energetico e migliorare l’efficienza della propria abitazione, adottano interventi di isolamento termico e coibentazione delle pareti e del soffitto, per trattenere l’aria all’interno evitando così dispersioni di calore. In questo modo, però, si riduce il naturale ricambio d’aria della casa, proprio perché viene a mancare uno scambio con l’esterno. È quindi molto facile che gli inquinanti si accumulino e diventino insopportabili per il benessere del corpo.

Ad ogni modo, esistono due tipi di ventilazione (una naturale e una meccanica) e oggi, in questo articolo, spieghiamo le loro caratteristiche e come possono migliorare la qualità dell’aria indoor.

Infiltrazioni e ventilazione naturale

Questo è il caso in cui l’aria esterna entra negli edifici attraverso aperture, giunti e crepe nei muri, pavimenti e soffitti e mediante i bordi dei serramenti interni (porte e finestre).

Nella ventilazione naturale, ovviamente, l’aria si muove grazie all’apertura di porte e finestre e questa abitudine ad areare i locali ogni giorno (magari più volte al giorno) è salutare se l’ambiente esterno non è particolarmente saturo di agenti inquinanti. L’aria che proviene dall’esterno attraverso le infiltrazioni e la ventilazione naturale porta a una variazione di temperatura all’interno variabile a seconda delle condizioni esterne (in ogni stagione), ecco perché qualora ci fossero problemi indoor relativi a umidità e temperatura bisogna tenerne conto.

Ventilazione meccanica

Ci sono diverse tipologie di ventilazione meccanica a cui ricorrere, a seconda della necessità strutturale della propria casa e ufficio: dai ventilatori esterni che rimuovono l’aria in modo intermittente da una singola stanza (come bagni e cucina) ai sistemi di trattamento dell’aria che utilizzano ventilatori e canalizzazioni per rimuovere continuamente l’aria interna e distribuire l’aria filtrata e l’aria condizionata esterna in punti strategici sparsi per tutta l’abitazione.

Il tasso di ricambio dell’aria (ovvero la velocità con cui l’aria esterna sostituisce l’aria interna) è uno dei dati che aiutano a capire se l’ambiente in cui viviamo si può reputare salubre a sufficienza.

Prevedere un check-up periodico della ventilazione indoor permette di non perdere di vista eventuali problematiche che con interventi minimi di manutenzione possono essere risolti velocemente e in modo efficace.

Una soluzione può essere dotarsi di uno strumento per il monitoraggio della qualità dell’aria indoor, come ad esempio Yukon Air Quality Monitor, che grazie ai suoi sensori innovativi e all’app usufruibile in qualsiasi momento, rileva la qualità dell’aria della tua casa e segnala la presenza di anomalie che possono intaccare la tua salute.

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